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Onoranze funebri: La cremazione

Cremazione

FILOSOFIA DELLA CREMAZIONE

Cremazione

“Quo citius rursum natura perempta resolvat da tua purganti membra cremanda rogo”
(“Lascia che un rogo purificatore porti a compimento la cremazione del tuo corpo, permettendo così alla natura di completare più rapidamente il suo corso”).

Questa epigrafe, che si trova all’ingresso del Tempio Crematorio di Torino sintetizza la filosofia della cremazione. Da sempre, il rapporto dell’uomo nei confronti del processo biochimico della lenta ed inesorabile decomposizione del corpo è stato caratterizzato da sentimenti di disagio, di sconcerto, di intima ribellione. Da sempre, questo progressivo disfacimento delle membra è stato considerato come un’offesa alla dignità dell’uomo oltre che un pericolo dal punto di vista igienico-sanitario.
Per questo, in tutte le civiltà, si è provveduto a formulare riti e procedure allo scopo di prendere le distanze e allontanare questo avvenimento dalla comune percezione. Per alcune culture è un allontanamento fisico e puramente sensoriale (inumazione, tumulazione), in altre diviene il tentativo di fermare il processo stesso (imbalsamazione), in altre ancora si attua una volontaria accelerazione dei processi ossidativi naturali attraverso il fuoco (cremazione).
Con la cremazione, non si desidera soltanto rispondere razionalmente al bisogno sopra descritto, ma si vuole anche proporre una simbolica alternativa al “ritorno alla terra”, orientando la direzione che porta al di là del confine del corpo, non più verso il basso ma verso l’alto, per contribuire a reinterpretare nel modo più alto il rapporto esistente tra corpo e natura e tra tempo e vita.

LA CREMAZIONE OGGI

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La pratica della cremazione in Italia è in costante crescita. Nel 2021 a fronte di 709.000 decessi sono state eseguite circa 244.000 cremazioni, con una incidenza percentuale che supera il 34%.

Questo dato si caratterizza per la sua disomogeneità territoriale. Il Nord Italia è storicamente patria della pratica cremazionista, ed infatti l’incidenza percentuale nelle regioni settentrionali si pone ai vertici nazionali. Nelle regioni del Centro Italia le percentuali indicano un significativo e progressivo incremento. Nelle regioni del Sud e nelle Isole si rilevano le percentuali più basse.

La natura di queste differenze è da ricercarsi nei diversi percorsi storici e nel diverso radicamento che le tradizioni culturali esprimono, e quindi nei distinti codici comportamentali collettivi.

LA CREMAZIONE E IL FORNO CREMATORIO

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La cremazione è un processo che si effettua presso strutture autorizzate normalmente situate presso i cimiteri e dura circa due/tre ore.

Il luogo in cui viene eseguita la cremazione è il forno crematorio, nel quale le temperature possono raggiungere 900-100 gradi.

La cremazione avviene immettendo nel forno crematorio la bara con la salma; la bara viene spinta all’interno del forno così da far prendere fuoco al corpo del defunto e alla bara stessa.
La cenere e le ossa cadranno nella parte inferiore del forno dove verrà completata la combustione. Al termine del processo, dopo qualche ora i resti vengono spinti all’esterno dell’impianto, in una zona di raffreddamento, ove le ceneri vengono setacciate in modo da conservare i resti.

In quest’ultima fase una calamita separa i metalli contenuti nelle ceneri, in modo da lasciare solamente le ceneri che verranno sigillate in un’urna che verrà consegnata ai parenti.

Il primo forno crematorio della storia è stato costruito in Gran Bretagna nel 1878; la chiesa ha permesso la pratica della cremazione a partire dal 1976.

IL FORNO CREMATORIO PER ANIMALI

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Negli ultimi anni è possibile effettuare la cremazione anche per animali come cani o gatti, ormai considerati veri e propri membri della famiglia.

 

 

 

 

 

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